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Un cucciolo è sognare insieme

non ha scelto di amarmi, di aspettare il mio ritorno ogni giorno, di regalarmi ad ogni mia carezza la sua gioia di vivere, ma lo ha fatto comunque, rispettando fino in fondo il suo essere Cane; sta a me, adesso e finché sarà con me, di essere per lui, fino in fondo, un vero Padrone....

#Cuccioli

Un cucciolo è sognare insieme!

Le “Feste” portano cuccioli. È diventano ancor più meravigliose perché paiono aver vita e durare per sempre. Il piccolo entra in casa e, guardandolo, si comincia a sognare. Immaginare come sarà da adulto, inquietarsi per piccoli misfatti, dar significato ad un atto che è solo istintivo. Si comincia a sognare e ad averlo come membro della famiglia.

Tutte queste sono aspettative legittime perché chi ha mai avuto la fortuna di essere amato da un cane sa che esso non è solo questo, è molto di più, ma se per una volta riuscissimo a ribaltare la situazione e pensare a quali possano essere quelle di un cane nei nostri confronti? Saremmo ancora veramente certi di poterci assumere le responsabilità della sua esistenza? Ma dalle parole, dalle speranze e dai desideri ai fatti, la distanza può esser notevole. E per concretizzarla occorrono particolari attenzioni verso il piccolo.

Io credo profondamente – ed anche la mia esperienza professionale continua a confermarlo- che, per nostra fortuna, questi animali straordinari ci amino a tal punto da legittimare ogni nostra azione o mancanza e compensarle con un’enorme comprensione. L’arrivo di un cucciolo, parlo per recente esperienza, può essere devastante anche per chi ci lavora accanto, li studia, li vive da sempre. Nonostante tutto, infatti, nulla mitiga la responsabilità: la vita di quell’animale, d’ora in poi, dipenderà da noi. Non si è mai abbastanza preparati, per quante bugie possiamo aver millantato agli altri e a noi stessi, alle rinunce e ai doveri che dovremmo affrontare per aver in cambio tutto da lui. Se questo è già stato valutato, soppesato e accettato anche da chi ci vive accanto.. beh.. allora … cominciamo a mantenere fede ai nostri buoni propositi.

Quando un cucciolo, possibilmente di almeno due mesi, arriva a casa nostra è totalmente spaesato, impaurito, spesso assonnato per il grande stress, che segue tutti e tutto alla ricerca di un riferimento, di un conforto. Comprendetelo senza farvi ingannare: la sua tranquillità sarà solo temporanea!!! Se non volete un soggetto che possa scambiare facilmente la vostra dedizione con un proprio ruolo gerarchico piuttosto alto, sarà opportuno, dopo avergli concesso le prime notti di dormire in vostra presenza, preparargli un proprio esclusivo giaciglio, o in una stanza abbastanza periferica della casa o all’esterno. Mentre, nel primo caso, anche d’inverno, non ci saranno problemi di temperatura, all’esterno della casa la temperatura potrebbe essere particolarmente rigida, per cui approntargli una cuccia con coperte, possibilmente all’interno di una struttura più ampia (casottino, capanna.), sarebbe l’ideale. Inutile dire che avrete già messo in conto che le prime notti lontane dal branco saranno per il cucciolo assolutamente insonni; il problema è che lo saranno anche per voi e per il vicinato, e questo può esservi sfuggito!! Armatevi di santa pazienza, sopportate di sentirlo piangere in maniera straziante e ….sperate che il vicino comprenda… L’alimentazione di un cucciolo, facilmente indicabile dal vostro veterinario data la vasta gamma di prodotti commerciali per cani in accrescimento, dovrà essere suddivisa, almeno fino ai 7-8 mesi, in tre-quattro pasti giornalieri, offerti dopo la richiesta del seduto, in un angolo lontano rispetto alla vostra cucina. Ovviamente, tutto quello che sono passaggi di cibo dalla tavola, spuntini con cibi nostri su richiesta dell’animale… devono da noi essere rigorosamente vietati al cucciolo, nonostante le sue pietose pantomime.

I due mesi sono già un buon momento per cominciare ad insegnargli alcune regole di buona educazione (seduto, terra, guinzaglio) e, compatibilmente col programma vaccinale, permettergli di frequentare altri cani, oltre che persone e ambienti diversi; questo sarà assolutamente necessario per poter ottenere un cane adulto socievole e gestibile. Fortunatamente l’inverno, stagionalmente, non appare come un periodo a rischio per parassiti esterni quali pulci, zecche e patologie caratteristicamente trasmesse in periodi più caldi (filaria, leishmania…), ma la presenza in casa di palline, festoni e addobbi dovuti alle festività va costantemente monitorata perché la bocca di un cucciolo può rivelarsi inaspettatamente, quanto frequentemente, una voragine senza fondo… Sicuramente il veterinario di fiducia che avrete scelto per il cucciolo vi ricorderà, oltre alle vaccinazioni e sverminazioni, anche l’obbligo di apposizione del microchip, se non ancora effettuata. Per quanto riguarda le deiezioni, se il cane sarà destinato a condividere la nostra abitazione dovrete accettare di buon grado che esso non riuscirà a controllare gli sfinteri fino ai quattro mesi d’età circa, pertanto sarete voi a insegnargli che il “fuori” è il luogo ideale per farle, bloccandolo quando sta scegliendo il tappeto di casa come water e premiandolo quando l’alternativa offerta in giardino verrà accettata di buon grado. Come regola assoluta, comunque, c’è da ricordare che la punizione è efficace solamente nel momento in cui viene dal cucciolo commesso l’errore, mai in seguito, e che premiare un comportamento corretto è, in ogni caso, di gran lunga il metodo più efficace. E’ questo il periodo della sua vita in cui più facilmente accoglierà di buon grado e senza particolari timori di salire in auto, di attraversare rumorose strade cittadine, giocare con bambini e cani adulti. Fateglielo fare e rimanete tranquilli prima di tutto voi, qualunque situazione quotidiana possa sopravvenire a spaventarlo: un cane fobico è, infatti, generalmente il prodotto di un padrone fobico. Sarà anche il momento di insegnargli, molto gradualmente, a rimanere da solo, fuori o in casa, pur riservandogli, giornalmente, frequenti passeggiate e complici giochi per rafforzare il suo rapporto con noi.

Infine, ponete a mente questa cosa, come io mi impongo di fare ogni giorno da quando il mio cane mi affianca: lui non ha scelto di amarmi, di aspettare il mio ritorno ogni giorno, di regalarmi ad ogni mia carezza la sua gioia di vivere, ma lo ha fatto comunque, rispettando fino in fondo il suo essere Cane; sta a me, adesso e finché sarà con me, di essere per lui, fino in fondo, un vero Padrone.

Sara Ceccarelli
Medico veterinario

Fonte: www.enci.it